mercoledì 16 settembre 2015

LE ARANCE DI MICHELE





TITOLO: le arance di Michele

NOME DELL'AUTORE: Vichi De Marchi

PRIMA EDIZIONE: 2013




TRAMA:
Angela era una bambina che faceva parte di una famiglia povera proveniente dal Veneto. Suo padre emigrò in America 4 anni prima per mantenere la famiglia, ora devono raggiungerlo perchè i soldi non bastano più. Presero il treno:  lei, i suoi 2 fratelli, sua madre e suo nonno(Vittorio), che li portò dal Veneto fino al porto di Genova e arrivati qui dopo minuti di visite mediche imbarcarono sulla nave che li portò fino a New York. Il viaggio durò 15giorni e in questo periodo angela incontrò Michele un ragazzo con un cappello in testa, capelli marroni, occhi scuri che dopo essersi presentato e una breve chiaccheratase se ne andò. Finito il viaggio (in terza classe), per angela interminabile, arrivarono a Ellis island; qui i dottori fecero a tutti altre visite,  ma questa volta ci fu una brutta notizia:  nonno Vittorio aveva una malattia che lo stava portando a diventare cieco. Per Angela fu una notizia sconvolgente. Arrivati a New York(a little italy) incontrarono loro padre che li stava aspettando già informato della brutta notizia.Tutti insieme andarono nella nuova casa; Angela se la immagginava più bella e più grande ma le andava bene ugualmente. La domenica di quella stessa settimana uscita dalla chiesa la ragazza incontrò Michele mentre suonava il violino e finita la canzone i due si misero d'accordo per incontrarsi dopo la scuola(anche se ci andava solo Angela). Il giorno dopo ella andò a scuola, aspettando solo il suono della campanella per incontrare il suo amico; quando lo vide fuori che la aspettava il suo cuore si riempi di gioia. Lui le racconto che era stato comprato da un uomo perfido perchè la sua famiglia non aveva abbasta soldi per mantenerlo, questo aggiunse che lavorava suonando il violino e facendo il lustra scarpe e ovviamente tutto il materiale era del capo, ma il suo sogno era di aprire un banco di arance: LE ARANCE DI MICHELE. Dopo un po di tempo Angela non vide più  Michele, quindi scoprì dove abitava e lo andò a trovare. Quando lo vide lui aveva una faccia piena di lividi, quasi irriconoscobile, lei si spaventò. Il ragazzo la cacciò via ma il giorno dopo le raccontò tutto; le disse che aveva perso la scatola con il materiale del lustra scarpe e quindi il suo padrone lo aveva picchiato. Michele non ne poteva più e quindi voleva scappare in Brasile. Angela lo aiutò a procuragli soldi con l'inganno, lui riuscì a scappare ed ella non ebbe più notizie.



COMMENTO:
Questo libro mi è piaciuto anche se è stata una storia triste, perchè parla della povertà e in più Angela mente sempre alla sua famiglia anche se a fin di bene. Comunque dopo tutto quello che è successo speravo in una finale che rispecchiasse il titolo del libro e invece è rimasto un punto di domanda.





PAOLO PIROLA

LE ARANCE DI MICHELE




TITOLO: le arance di Michele

NOME DELL'AUTORE: Vichi De Marchi

PRIMA EDIZIONE: 2013




TRAMA:
Angela era una bambina che faceva parte di una famiglia povera proveniente dal Veneto. Suo padre emigrò in America 4 anni prima per mantenere la famiglia, ora devono raggiungerlo perchè i soldi non bastano più. Presero il treno:  lei, i suoi 2 fratelli, sua madre e suo nonno(Vittorio), che li portò dal Veneto fino al porto di Genova e arrivati qui dopo minuti di visite mediche imbarcarono sulla nave che li portò fino a New York. Il viaggio durò 15giorni e in questo periodo angela incontrò Michele un ragazzo con un cappello in testa, capelli marroni, occhi scuri che dopo essersi presentato e una breve chiaccheratase se ne andò. Finito il viaggio (in terza classe),per angela interminabile,arrivarono a Ellis island; qui i dottori fecero a tutti altre visite,  ma questa volta ci fu una brutta notizia: nonno Vittorio aveva una malattia che lo stava portando a diventare cieco. Per Angela fu una notizia sconvolgente. Arrivati a New York(a little italy) incontrarono loro padre che li stava aspettando già informato della brutta notizia.Tutti insieme andarono nella nuova casa; Angela se la immagginava più bella e più grande ma le andava bene ugualmente. La domenica di quella stessa settimana uscita dalla chiesa la ragazza incontrò Michele mentre suonava il violino e finita la canzone i due si misero d'accordo per incontrarsi dopo la scuola(anche se ci andava solo Angela). Il giorno dopo ella andò a scuola, aspettando solo il suono della campanella per incontrare il suo amico; quando lo vide fuori che la aspettava il suo cuore si riempi di gioia. Lui le racconto che era stato comprato da un uomo perfido perchè la sua famiglia non aveva abbasta soldi per mantenerlo, questo aggiunse che lavorava suonando il violino e facendo il lustra scarpe e ovviamente tutto il materiale era del capo, ma il suo sogno era di aprire un banco di arance: LE ARANCE DI MICHELE. Dopo un po di tempo Angela non vide più  Michele, quindi scoprì dove abitava e lo andò a trovare. Quando lo vide lui aveva una faccia piena di lividi, quasi irriconoscobile, lei si spaventò. Il ragazzo la cacciò via ma il giorno dopo le raccontò tutto; le disse che aveva perso la scatola con il materiale del lustra scarpe e quindi il suo padrone lo aveva picchiato. Michele non ne poteva più e quindi voleva scappare in Brasile. Angela lo aiutò a procuragli soldi con l'inganno, lui riuscì a scappare ed ella non ebbe più notizie.



COMMENTO:
Questo libro mi è piaciuto anche se è stata una storia triste, perchè parla della povertà e in più Angela mente sempre alla sua famiglia anche se in fin di bene. Comunque dopo tutto quello che è successo speravo in una finale che rispecchiasse il titolo del libro e invece è rimasto un punto di domanda.





PAOLO PIROLA

lunedì 14 settembre 2015

Groppelli Andrea
Il fantasma di Canterville
(di Oscar Wilde)

E' un racconto giovanile dell'autore, scritto nel 1886.

Il signor Hiram B. Otis, un ministro degli Stati Uniti, compra il castello di Canterville, nonostante tutti lo sconsiglino, anche il proprietario, perchè è infestato dagli spiriti.
Il signor Otis e la sua famiglia non credono ai fantasmi, concludono l'affare e si stabiliscono nel castello.
Mantengono a servizio la vecchia governante, che aveva lavorato 50 anni per lord Canterville, e che racconta loro alcuni segreti di questa famiglia aristocratica.
Il fantasma ogni notte si aggirava nelle stanze e nei corridoi del castello, ma ormai non riesce più a spaventare nesssuno.
Un giorno è seduto nella bibblioteca, è molto triste e guarda dalla finestra le chiome degli alberi ingiallite e le fogli cadute lungo il viale.
Virginia, la figlia più piccola del signor Otis, si avvicina a lui e, fecendosi coraggio, gli parla e gli dice di aver scoperto i suo imbrogli.
Il fantasma le confida che non dorme da 300 anni e che potrà farlo solo se una fanciulla bionda lo aiuterà ad aprire il giardino della morte, il Cimitero.
La ragazzina accetta di aiutarlo, scompare insieme a lui e fa esperienze e corraggiose.
Ritorna a casa a mezzanotte per la gioia della sua famiglia e di tutti quelli che avevano aiutato a cercarla tra questi c'è Cecil, il duca che l'ama da sempre e che la sposa non appena e diventato maggiorenne.
Tornati dal viaggio di nozze, i due sposi vanno al piccolo cimitero solitario e Virginia sparge sulla tomba di Sir Simon, il fantasma, alcune rose bellissime, poi vanno alla vecchia abbazia.
Qui Cecil le chiede cosa è accadutoquando si è chiusa con il fantasma dietro la parete di legno.

Virginia risponde che non glielo può dire, perchè è un segreto, ma che ha capito che l'amore è più forte della vita e della morte

sabato 12 settembre 2015

DOTTOR OSS

Quiquendone, anonima e sconosciuta città fiamminga, dove la calma e la flemma ne facevano padrona e gli abitanti convivevano pacificamente, un giorno, il borgomastro Van Tricasse, (nonché il sindaco della città) e il consigliere Niklausse, si riunirono per discutere delle problematiche della città. Durante la discussione parlarono di vari problemi legati alla: sicurezza; (torre che minacciava di cadere), alla politica; (abolizione del tribunale) e all'illuminazione (progetto sostenuto a spese del dottor Oss e del suo assistente Igeno, che volevano sperimentare una completa illuminazione della città). I due, dopo ore e ore di ragionamenti e pensieri, decisero di far visitare il dottor Oss siccome, verso la fine del  loro dialogo furono interrotti dal commissario Passauf che rivela loro una notizia sconvolgente: a casa dell dottor Oss, durante una riunione che parlava di politica ci fu un duello tra l'avvocato Schut e il medico Custos. Van Tricasse e il consigliere, con la loro classica flemma, andarono a casa del dottor Oss per maggiori informazioni. Arrivati dal dottor Oss esso fornisce ai due cari amici (Van Tricasse e Niklausse)  maggiori dettagli sul duello tra l'avvocato e il medico. Per quanto riguarda l'illuminazione sono state costruite solo le "bocche" che porteranno l'ossigeno per le strade e gli edifici, il quale  mischiato all'idrogeno produrrà una fiamma che fungerà come una candela potenziata e infinita. La popolazione di Quiquendone era amante delle opere teatrali, infatti, il teatro cittadino era sempre pieno nei giorni dell'opera. L'opera in questione solitamente veniva rappresentata in 4/5 ore; quest'oggi in soli 15 minuti. La causa di questa velocità  e sovreccitazione richiama l' episodio dell' avvocato Schut e del medico Custos. Non solo gli attori erano "agitati" ma anche il pubblico era in delirio, ma, una volta finita l'opera, usciti dal teatro, tutto tornò normale. Nei giorni seguenti questa sovreccitazione si diffuse per le strade e ne furono contagiati fiori, piante, frutti ecc. I fiori divennero enormi, ma la loro maestosità durava per pochi giorni perché, per un'inspiegabile motivo essi appassivano subito. Questa eccitazione aveva coinvolto ormai tutti. Gli animi infuocati di  questi poveri fiamminghi scatenarono in loro sete di vendetta contro la città di Virgamen che, secoli fa aveva commesso nei loro confronti un grave disonore. Dopo aspre discussioni tra Van Tricasse Niklausse e il popolo si decise di dichiarare guerra.  Il borgomastro e il consigliere decisero (con un aspro dialogo) di andare sulla torre più alta della città dove si poteva studiare una strategia d'attacco. All' inizio della rampa di scale i due si stuzzicarono a vicenda ma, poco a poco che salivano (oltre gli 80 metri da terra le loro anime si calmarono e ritornarono flemmatici come un tempo. una volta arrivati in cima i due stimati amici si scordarono il motivo per il quale erano saliti su questa torre. Finita la loro visita al panorama mozzafiato che si godeva da lassù decisero di scendere. arrivati a 80 metri da terra i due amici ricominciarono a stuzzicarsi fino alla fine della discesa. Intanto, allo studio del dottor Oss egli esulta, per lo splendido successo del suo esperimento, ma Igeno con voce insicura cercò di dire al dottore che era giunta l'ora di chiudere i rubinetti ma Oss per farlo tacere gli diede un pugno sui denti in segno di disapprovazione. In seguito il popolo di Quiquendone si radunò in piazza per marciare contro Virgamen. Appena oltrepassate le mura della città si senti un forte scoppio (prese fuoco lo studio del dottor Oss), il popolo cadde a terra e una volta rialzati gli animi si calmarono...

Questo libro mi è non mi è piaciuto perché usava termini difficili. La trama del libro è abbastanza semplice e si capiva da quasi subito il finale del libro. mi è piaciuta la parte in cui l'esercito cade a terra perché è stata la "conferma" dei miei sospetti. Non mi è piaciuta la parte dei figli di Niklausse e van Tricasse infatti l' ho trovata come parte secondaria e inutile per cui non l' ho inserita nel riassunto. Ottimo libro per chi ha una larga conoscenza di termini "strani".

giovedì 10 settembre 2015

DESCRIZIONE LIBRO

DRACULA
Io per l” estate ho letto il libro  DRACULA, è un libro che induce al lettore un po’ di brividi e lo sprona a pensare fuori dalla realtà .il libro è suddiviso in 3 diari il primo di Jonathan un agente immobiliare  istallatosi nella casa del conte  per farlo trasferire in Inghilterra Jonathan
decise di  scrivere un diari per poter raccontare tutto alla sua amata MINA , ma cose strane accadono  nel castello di Dracula il secondo diario è scritto da MINA  la sposa di Jonathan  la quale ha assistito allo sbarco di Dracula a Whitby ( in Inghilterra) dove
Dracula fece la sua prima vittima Lucy l”amica di Mina .il terzo ma più importante diario John lui amava Lucy  allora nei mesi in cui Lucy stava molto male lui le stava accanto fin che lei morì dopo mesi alla sua morte  lui e gli altri due e un certo Van Helsing
SCHEDA LIBRO 
TITOLO: DRACULA
SCRITTO: DA  Bram Stoker  , (TIPOLOGIA  : HORROR SPUTTER)
ANNO   di SCRITTURA :1897   ANNO di  RIPRODUZIONE : 2012
DESCRIZZIONE LIBRO
DRACULA
 Io per l” estate ho letto il libro  DRACULA, è un libro che induce al lettore un po’ di brividi e lo sprona a pensare fuori dalla realtà .il libro è suddiviso in 3 diari il primo di Jonathan un agente immobiliare  istallatosi nella casa del conte  per farlo trasferire in Inghilterra Jonathan decise di  scrivere un diari per poter raccontare tutto alla sua amata MINA , ma cose strane accadono  nel castello di Dracula il secondo diario è scritto da MINA  la sposa di Jonathan  la quale ha assistito allo sbarco di Dracula a Whitby ( in Inghilterra) dove

 Io per l” estate ho letto il libro  DRACULA, è un libro che induce al lettore un po’ di brividi e lo sprona a pensare fuori dalla realtà .il libro è suddiviso in 3 diari il primo di Jonathan un agente immobiliare  istallatosi nella casa del conte  per farlo trasferire in Inghilterra Jonathan decise di  scrivere un diari per poter raccontare tutto alla sua amata MINA , ma cose strane accadono  nel castello di Dracula il secondo diario è scritto da MINA  la sposa di Jonathan  la quale ha assistito allo sbarco di Dracula a Whitby ( in Inghilterra) dove      


PAPA FODE SANE

SCHEDA LIBBRO


TITOLO:DRACULA
SCRITTO: DA BRAM STOCHER , (TIPOLGIA : HORROR SPUTTER)
ANNO   di SCRITTURA :1897   ANNO di  RIPRODUZIONE : 2012





mercoledì 9 settembre 2015

Ancora un giorno

TITOLO: Ancora un giorno

AUTORE: Roberto Denti

PRIMA EDIZIONE: 2001



E’ la storia di quattro ragazzi, Mario, Giuseppe, Luciano e il protagonista (nel racconto è il narratore senza nome) che con l’amica Anna vivono in un quartiere all’estrema periferia di Milano.
 Nel 1945, Milano, fu occupata dai tedeschi e dai fascisti di Salò. I quattro ragazzi scoprirono che lo zio Ezio, il falegname Torti e il fruttivendolo Franchi tramano qualcosa: nascosero un prigioniero inglese ammalato. Andrea, un giovane partigiano della Val d’Ossola, ha bisogno del loro aiuto per incontrare persone del Movimento di Liberazione.
 I quattro ragazzi e Anna si prestano ad andare in piazza Cordusio al posto degli adulti per non destare sospetti. Solo dopo alcuni giorni i partigiani avevano organizzato l’occupazione delle università di Milano per dimostrare la loro forza. Un impiegato comunale, sospettato e interrogato da zio Ezio, Franchi e Torti, sempre alla ricerca di una possibile spia dei fascisti, e ascoltato da Luciano di nascosto, dichiara di nascondere in casa una vecchia signora ebrea che lo ricompensa con monete d’oro che gli permettevano di comprare da mangiare e di vestirsi elegantemente.
Un giorno zio Ezio propose a Luciano di andare con lui a recuperare due vitellini nel lodigiano per una gita di tre o quattro giorni. Arrivarono con i vitellini, frutta e dieci biglietti da cento lire alla mamma: una bella soddisfazione per il ragazzo che riceve anche gli elogi dello zio davanti alla mamma. E poi ancora la ricerca e finalmente la scoperta della spia dei cortili e la fine tragica di Anna che scomparve e il cui corpo viene ritrovato dopo alcuni giorni in corso Sempione, colpito da sventagliate di mitra durante uno scontro tra partigiani e soldati fascisti.
Il giorno seguente americani e inglesi entreranno a Milano e li finalmente saranno liberi, tutti applaudirono e gridarono di gioia, tranne la mamma che spinse i quattro ragazzi nel cortille e commento a bassa voce: da che cosa dovrebbero essere liberi, forse dai tedeschi e dai fascisti ma non da una vita di povertà che si trascinano da sempre.


Commento: Questo libro mi è piaciuto anche se è stata una storia abbastanza triste, perché parla di una vita difficile a causa della povertà e sopratutto quando ho letto cos'era successo ad Anna.




Giada Bresciani

LE ARANCE DI MICHELE



TITOLO: le arance di Michele

NOME DELL'AUTORE: Vichi De Marchi

PRIMA EDIZIONE: 2013




TRAMA:
Angela era una bambina che faceva parte di una famiglia povera proveniente dal Veneto.Suo padre emigrò in America 4 anni prima per mantenere la famiglia,ora devono raggiungerlo perchè i soldi non bastano più. Presero il treno: lei,i suoi 2 fratelli, sua madre e suo nonno(Vittorio),che li portò dal Veneto fino al porto di Genova e arrivati qui dopo minuti di visite mediche imbarcarono sulla nave che li portò fino a New York.Il viaggio durò 15giorni e in questo periodo angela incontrò Michele un ragazzo con un cappello in testa,capelli marroni, occhi scuri che dopo essersi presentato e una breve chiaccheratase se ne andò.Finito il viaggio (in terza classe),per angela interminabile,arrivarono a Ellis island;qui i dottori fecero a tutti altre visite, ma questa volta ci fu una brutta notizia: nonno Vittorio aveva una malattia che lo stava portando a diventare cieco.Per Angela fu una notizia sconvolgente.Arrivati a New York(a little italy) incontrarono loro padre che li stava aspettando già informato della brutta notizia.Tutti insieme andarono nella nuova casa; Angela se la immagginava più bella e più grande ma le andava bene ugualmente. La domenica di quella stessa settimana uscita dalla chiesa la ragazza incontrò Michele mentre suonava il violino e finita la canzone i due si misero d'accordo per incontrarsi dopo la scuola(anche se ci andava solo Angela). Il giorno dopo ella andò a scuola,aspettando solo il suono dellla campanella per incontrare il suo amico;quando lo vide fuori che la aspettava il suo cuore si riempi di gioia.Lui le racconto che era stato comprato da un uomo perfido perchè la sua famiglia non aveva abbasta soldi per mantenerlo,questo aggiunse che lavorava suonando il violino e facendo il lustra scarpe e ovviamente tutto il materiale era del capo, ma il suo sogno era di aprire un banco di arance: LE ARANCE DI MICHELE. Dopo un po di tempo Angela non vide più  Michele,quindi scoprì dove abitava e lo andò a trovare.Quando lo vide lui aveva una faccia piena di lividi, quasi irriconoscobile, lei si spaventò.Il ragazzo la cacciò via ma il giorno dopo le raccontò tutto; le disse che aveva perso la scatola con il materiale del lustra scarpe e quindi il suo padrone lo aveva picchiato.Michele non ne poteva più e quindi voleva scappare in Brasile.Angela lo aiutò a procuragli soldi con l'inganno,lui riuscì a scappare ed ella non ebbe più notizie.



COMMENTO:
Questo libro mi è piaciuto anche se è stata una storia triste, perchè parla della povertà e in più Angela mente sempre alla sua famiglia anche se in fin di bene.Comunque dopo tutto quello che è successo speravo in una finale che rispecchiasse il titolo del libro e invece è rimasto un punto di domanda.





PAOLO PIROLA

























mercoledì 2 settembre 2015

L'IMPERO DI SABBIA    FRANCESCO COSTA


Questo libro parla di Marcello, un orfano napoletano, che dopo la morte dei suoi genitori va a vivere con sua zia Norma, pessima cantante e donna incantevole. Visto che a Napoli c'era crisi zia Norma volendo diventare un'attrice si affida nelle mani di Luigi, un impresario. Luigi dice a zia Norma che stanno cercando una cantante in Africa in un locale di Tripoli, lei all'inizio dice di no ma lui dice che comunque l'esercito italiano sarebbe andato in Africa e era meglio che andasse prima lei e cosi riesce a rma, Marcello e Luigi partono per Tripoli. Durante il viaggio Norma parla con il capitano Fulvio Guerri e viene attratta dal suo fascino.
Alla sera Norma si esibisce in quel locale e a guardarla c'è anche Fulvio che dopo l'esibizione la invita a uscire.
Dopo un po di uscite tra il capitano e Norma, lui le chiede di andare ad abitare con luiportando ovviamente Marcello.
Lei accetta subito solo che dopo qualche giorno quel territorio era diventato pericoloso perché gli italiani stavano conquistando l'Etiopia.
Così Fulvio li porta in questa casa di suore e li staranno al sicuro.
Una sera Marcello vuole scappare, mentre stava camminando incontra due negretti un maschio e una femmina, visto però che lui non poteva portarli in quella casa ogni sera si trovavano sotto un albero del giardino.
Un pomeriggio Marcello e Norma incontrano Luigi e lui le dice che c'è un treno che parte dalla stazione per andare a Gibuti. I due decidono di prendere questo treno, arrivati in stazione Maecello incontra Mario e Ada, i due negretti, Zia Norma decide di portare loro con lei i due accettano e partono tutti insieme diventando una famiglia.
Questo libro mi è piaciuto perché mi ha molto incuriosito il fatto della guerra e come Marcello e sua zia ne sono usciti e  fa capire come si viveva tanti anni fa, nell'epoca nazista e anche come la gente pensava.


ALESSIA CANTONI

martedì 1 settembre 2015

Davide Bombelli: scheda libro e commento
Autore: Italo Calvino
Titolo: Palomar
Casa Editrice: Mondadori
Prima Edizione: 1983
Genere: Romanzo
                                              

Commento: il protagonista del libro è il signor Palomar. La sua caratteristica principale, che è anche la sua ossessione e mania, è osservare la realtà nei suoi minimi dettagli per cercare di scoprirne le leggi profonde per poi limitarsi invece alla sua superficie, come quando osserva l’onda o gli animali allo zoo. Il signor Palomar è un uomo solo e taciturno. Non conosciamo il suo nome, viene sempre chiamato con il suo cognome dal narratore, sappiamo che ha una moglie e una figlia, ma non abbiamo informazioni su di loro. Un problema fondamentale per il signor Palomar è il linguaggio, la comunicazione, come nel capitolo in cui analizza le difficoltà di relazione tra giovani e adulti.
La lettura del libro è lenta e monotona perché non succede nulla e non c’è una trama. Tutto è incentrato sulle ossessioni di Palomar. I suoi ragionamenti, per quanto articolati, non portano mai a una vera conclusione. Per chi come me, ama leggere libri con personaggi e trame avvincenti è difficile riuscire ad apprezzare questo libro, anche se scritto da Italo Calvino.
Cecilia va alla guerra
Autrice: Lia Levi
1° edizione: Marzo 2000
            
La storia è ambientata nella Prima guerra mondiale (1914-1918).
Cecilia Ferrari è una ragazzina che fa parte di una famiglia borghese di Verona, composta da lei, mamma, papà, il fratello maggiore Giancarlo, la piccola Emanuela e una governante di nome Antonietta. Ha anche un amico del cuore, Marco Zanin.
Cecilia ha un diario diviso in due parti (che inizia a maggio 1915 e termina nel novembre 1918) in cui racconta la sua vita in un paese in guerra, tra maestre interveniste, dottori pacifisti e le sue odiate ziette di Udine.
                                                  
                                       PRIMA PARTE
Qui Cecilia racconta com'è stato l’inizio della guerra e anche la sofferenza per la morte in guerra di persone care e per la partenza al fronte di suo papà.             Dice anche che sua mamma ha trovato un’amica di nome Olga Orlova che riesce a farle tornare il buonumore, ma questa donna ha un segreto…
                                               
                                       SECONDA PARTE
Dopo 3 anni, nel 1918, Cecilia ci racconta del 1917: in quell'anno non ha potuto scrivere sul diario perché anche lei ha fatto la guerra. 
Qui spiega di quando il diario di guerra di suo papà è scomparso, e lei e Marco si sono messi all'inseguimento della persona di cui sospettavano già da un po’: la Orlova. Infatti lei si rivelerà essere un’altra persona, e non la contessa russa che diceva di essere. Dopo vari giochi di squadra, Cecilia e Marco riusciranno a riprendersi il diario e a tornare a casa sani e salvi.

Cecilia riprende a raccontarci del presente, il 1918:
L’Italia ha vinto la guerra, riconquistandosi Trento e Trieste, e sia l’Austria che la Germania si sono arrese, dopo aver tentato di riattaccare l’Italia ed essere state di nuovo sconfitte. Questa avventura è stata un bel ricordo per Marco e Cecilia.

COMMENTO: 
Questo libro mi è piaciuto abbastanza perché, anche se l’inizio era un po’ noioso, poi ha cominciato ad incuriosirmi molto. Mi è piaciuto anche perché il linguaggio era semplicissimo da capire e perché mi sono un po’ immedesimata in Cecilia, visto che ha la nostra età.   

Federica

Titolo: Gli elefanti hanno sete

Autore:Mariella Ottino e Silvio Conte

Prima edizione:2002

Storia di due bambini uno di colore e uno bianco che cercano di liberare i bambini rapiti per lavorare come schiavi.



Leo un bambino molto pauroso viveva in Italia ma a causa del lavoro del papà, lui e la sua famiglia  si trasferirono in Africa. Arrivati in Africa a Leo sembrava di essere in un sogno perché non era più in Italia e gli sembrava tutto bello. La mamma e il papà  non litigavano più come prima anche perché lui spesso alla sera era via perché essendo un ambasciatore riceveva molti inviti.

All’inizio il problema era Leo perché la mamma si preoccupava a lasciarlo da solo ma con lui c’era Muna, la cuoca che stava a dormire con lui alla notte e se non c’era lei c’erano altre persone che lavoravano in quella casa che stavano insieme a lui. Una sera si era addormentato insieme a quella gente che parlava e allora Mohamed senza svegliarlo lo ha portato a letto e disse io sono Mohamed il giardiniere. Il giorno dopo Leo sentì Mohamed cantare e così lo seguì, sentendo un rumore Leo si era spaventato ma era una scimmietta che gli era saltata addosso e dato che stava sempre sui rami decise di chiamarlo Ramy. Un giorno arrivò Marina una giornalista della RAI e si presentò alla famiglia. Poi si presentò ad un uomo che era l’ispettore. Tra lei e lui non c’era molta conversazione perché non  si stavano simpatici. Leo un giorno partì in un’avventura nella savana con Mamud un elefante molto simpatico e un bambino di nome Ahmed per andare a liberare i bambini schiavi tra cui il fratello di Ahmed. Dopo tanta fatica arrivarono e riuscirono a liberare  i bambini schiavi. Alla fine Marina e l’ispettore diventarono buoni amici. Marina dopo essere andata in tv per il servizio il suo capo gli diede un’offerta di lavoro in Italia, lei accettò anche se era dispiaciuta perché  non voleva lasciare Leo  però si fece coraggio e andò in aereoporto e iniziò a piangere, ma ad un tratto vide la nonna di Leo che era venuta per vedere il suo nipotino e Marina le disse che Leo era una bellissima persona e ricominciò a piangere. Però non partì perché arrivo l’ispettore che le chiese di sposarla e lei naturalmente ha accettato e così Marina e l’ispettore da nemici diventarono marito e moglie.

Questo libro mi è piaciuto perché penso che tra questi due bambini sia nata una grande amicizia e anche la storia tra l’ispettore e Marina all’inizio praticamente si odiavano e più stavano alla larga meglio era e se si parlavano litigavano sempre mentre alla finr tutto è finito bene.

Titolo: Gli elefanti hanno sete

Autore:Mariella Ottino e Silvio Conte

Prima edizione:2002

Storia di due bambini uno di colore e uno bianco che cercano di liberare i bambini rapiti per lavorare come schiavi.



Leo un bambino molto pauroso viveva in Italia ma a causa del lavoro del papà, lui e la sua famiglia  si trasferirono in Africa. Arrivati in Africa a Leo sembrava di essere in un sogno perché non era più in Italia e gli sembrava tutto bello. La mamma e il papà  non litigavano più come prima anche perché lui spesso alla sera era via perché essendo un ambasciatore riceveva molti inviti.

All’inizio il problema era Leo perché la mamma si preoccupava a lasciarlo da solo ma con lui c’era Muna, la cuoca che stava a dormire con lui alla notte e se non c’era lei c’erano altre persone che lavoravano in quella casa che stavano insieme a lui. Una sera si era addormentato insieme a quella gente che parlava e allora Mohamed senza svegliarlo lo ha portato a letto e disse io sono Mohamed il giardiniere. Il giorno dopo Leo sentì Mohamed cantare e così lo seguì, sentendo un rumore Leo si era spaventato ma era una scimmietta che gli era saltata addosso e dato che stava sempre sui rami decise di chiamarlo Ramy. Un giorno arrivò Marina una giornalista della RAI e si presentò alla famiglia. Poi si presentò ad un uomo che era l’ispettore. Tra lei e lui non c’era molta conversazione perché non  si stavano simpatici. Leo un giorno partì in un’avventura nella savana con Mamud un elefante molto simpatico e un bambino di nome Ahmed per andare a liberare i bambini schiavi tra cui il fratello di Ahmed. Dopo tanta fatica arrivarono e riuscirono a liberare  i bambini schiavi. Alla fine Marina e l’ispettore diventarono buoni amici. Marina dopo essere andata in tv per il servizio il suo capo gli diede un’offerta di lavoro in Italia, lei accettò anche se era dispiaciuta perché  non voleva lasciare Leo  però si fece coraggio e andò in aereoporto e iniziò a piangere, ma ad un tratto vide la nonna di Leo che era venuta per vedere il suo nipotino e Marina le disse che Leo era una bellissima persona e ricominciò a piangere. Però non partì perché arrivo l’ispettore che le chiese di sposarla e lei naturalmente ha accettato e così Marina e l’ispettore da nemici diventarono marito e moglie.

Questo libro mi è piaciuto perché penso che tra questi due bambini sia nata una grande amicizia e anche la storia tra l’ispettore e Marina all’inizio praticamente si odiavano e più stavano alla larga meglio era e se si parlavano litigavano sempre mentre alla finr tutto è finito bene.

Titolo: Gli elefanti hanno sete

Autore:Mariella Ottino e Silvio Conte

Prima edizione:2002

Storia di due bambini uno di colore e uno bianco che cercano di liberare i bambini rapiti per lavorare come schiavi.



Leo un bambino molto pauroso viveva in Italia ma a causa del lavoro del papà, lui e la sua famiglia  si trasferirono in Africa. Arrivati in Africa a Leo sembrava di essere in un sogno perché non era più in Italia e gli sembrava tutto bello. La mamma e il papà  non litigavano più come prima anche perché lui spesso alla sera era via perché essendo un ambasciatore riceveva molti inviti.

All’inizio il problema era Leo perché la mamma si preoccupava a lasciarlo da solo ma con lui c’era Muna, la cuoca che stava a dormire con lui alla notte e se non c’era lei c’erano altre persone che lavoravano in quella casa che stavano insieme a lui. Una sera si era addormentato insieme a quella gente che parlava e allora Mohamed senza svegliarlo lo ha portato a letto e disse io sono Mohamed il giardiniere. Il giorno dopo Leo sentì Mohamed cantare e così lo seguì, sentendo un rumore Leo si era spaventato ma era una scimmietta che gli era saltata addosso e dato che stava sempre sui rami decise di chiamarlo Ramy. Un giorno arrivò Marina una giornalista della RAI e si presentò alla famiglia. Poi si presentò ad un uomo che era l’ispettore. Tra lei e lui non c’era molta conversazione perché non  si stavano simpatici. Leo un giorno partì in un’avventura nella savana con Mamud un elefante molto simpatico e un bambino di nome Ahmed per andare a liberare i bambini schiavi tra cui il fratello di Ahmed. Dopo tanta fatica arrivarono e riuscirono a liberare  i bambini schiavi. Alla fine Marina e l’ispettore diventarono buoni amici. Marina dopo essere andata in tv per il servizio il suo capo gli diede un’offerta di lavoro in Italia, lei accettò anche se era dispiaciuta perché  non voleva lasciare Leo  però si fece coraggio e andò in aereoporto e iniziò a piangere, ma ad un tratto vide la nonna di Leo che era venuta per vedere il suo nipotino e Marina le disse che Leo era una bellissima persona e ricominciò a piangere. Però non partì perché arrivo l’ispettore che le chiese di sposarla e lei naturalmente ha accettato e così Marina e l’ispettore da nemici diventarono marito e moglie.
                                                      Florian Del Cassonetto
Questo libro narra di un piccolo bambino Rom del nome Florian, lui ha dieci anni e vive con la zingara Violeta che lo ha trovato una sera d’agosto che piangeva in un contenitore dei rifiuti.
Violeta ha cresciuto Florian insieme ai suoi quattro figli: Daniela, dodici anni ed è davvero bella dai capelli lunghi lucidi che porta raccolti in una treccia.
Mirena, nove anni, ha dei capelli bellissimi con occhi da serpente però è molto bella.
Doru ha tredici anni ed ha un carattere nervoso ed è molto litigioso.
Oliver ha quattordici anni è il più grande di tutti, è molto solitario. Porta sempre con sé una fisarmonica ed è assai esperto.

Questi piccoli zingari sognano di avere una vita normale come tutti i bambini e desiderano una casa accogliente con dei letti morbidi e belli caldi. Loro vogliono rimanere ancora per un po’ dei bambini ma sono costretti a diventare grandi per mantenersi ogni giorno della loro vita.
Oliver, Doru, Florian, Daniela e Mirena sono obbligati a fare elemosina a tutte le persone che incontrano, a volte alcuni sono gentili e danno una moneta, altre ancora li ignorano o addirittura li prendono a calci come se fossero cartacce. Hanno una vita davvero dura, Goran il capo villaggio vuole che Doru diventi un uomo capace di rubare, perché a causa di un piccolo incidente che lui e i suoi fratelli hanno avuto in una scuola possono fare molta pena. Cosi un giorno, Oliver e Doru andarono a rubare in un negozio ma furono beccati, correndo per scappare Doru disse ad Oliver di lasciar perdere la sua fisarmonica da poter correre meglio ma lui non la lasciò così Oliver fu preso dai Vigili Urbani. Doru invece si salvò e arrivando a casa disse tutto a sua madre Violeta e ai suoi fratelli, Daniela non capì bene cosa sia successo e il perché Oliver non abbia lasciato perdere la fisarmonica, cosi lei si fece una strana idea, come se Oliver stanco della sua vita si lasciò far prendere dai Vigili.
Daniela pensando a ciò che è successo a suo fratello iniziò a rubare un libro in una biblioteca e si fece catturare dai Carabinieri.

Rimasero solo i tre più piccoli, ma loro non si scoraggiarono cosi un giorno, Florian e Mirena andarono in cerca di cibo ma non lo trovarono. Camminarono e ad un certo punto si fermarono ad osservare un giardino di una bella signora che raccoglieva delle buone fragole, incantati, la signora Donatella li chiamò e li fece mangiare dei biscotti e bere una bella e fresca limonata. Dopodichè Donatella iniziò a fare delle domande a Florian e Mirena sui loro genitori “se fossero a casa”, ma loro non risposero, sentivano quella frase ogni giorno.

Donatella telefonò a una sua amica che si occupava di bambini in difficoltà, così furono mandati dagli assistenti sociali. Quando arrivarono videro questo cancello … “Paradiso dei gabbiani”, come d’incanto videro Daniela che ballava a piedi scalzi al suono della fisarmonica di Oliver. Si unirono contenti ma mancava il piccolo Doru.

Davide il capo treno vide Doru tra la stazione come un bambino sperduto, cosi lui gli chiese di salire nel treno a fare un giro. Iniziarono il percorso, parlarono e si raccontarono ognuno della loro propria vita. Davide fu colpito da quel piccolo bambino dal cuore tenero e una volta scesi si salutarono.
Doru osservava affamato una signora al bar con la briosce in mano che poi gettò, cosi lui andò nel cestino della spazzatura e mentre mangiava arrivò un altro bambino e gli disse che quella briosce era sua, e così litigarono. Il bambino infuriato rubò la borsa ad una signora e scappò e quindi Doru impaurito e non sapendo cosa fare andò con lui fuggendo, mentre correvano dei poliziotti arrivarono e Doru fu catturato.

Davide vide tutta la scena, così, dispiaciuto andò dalla polizia municipale e disse di volersi prendere cura di Doru finché non trovassero la madre e così Doru fu assegnato al Paradiso Dei Gabbiani. Violeta la madre dei cinque bambini si trovò per strada confusa a causa di un incidente nel campo nomadi, tutto il villaggio ormai era cenere a causa di un brutale incendio.


Violeta una volta svegliata all’ospedale chiese subito dei suoi figli ma i dottori non ne sapevano nulla. I medici fecero di tutto per aiutare Violeta, contattarono gli assistenti sociali e ebbero le informazioni per accontentare la povera madre. Finalmente Violeta fu dimessa e trovò una casa accogliente, ma ora i suoi cinque piccoli bambini sono stati assegnati ad altre famiglie, Violeta non si scoraggiò e con la speranza di riaverli con sé al più presto, come una volta, assieme, felici e contenti.
Valutazione 9
Il libro mi è piaciuto molto, è una storia davvero commovente che fa riflettere visto le circostanze del mondo in questo periodo, con tutti i problemi che ci sono anche riguardo ai profughi, è importante capire la difficoltà di vita per certe persone. Ci sono serie di avvenimenti molto coinvolgenti, ogni capitolo è appassionante e mai ripetitivo, un libro che consiglierei a chiunque.

Superbuh!

Ultima fermarta Transilvania




Questa storia parte raccontando di una vicenda avvenuta in classe. Era l’ultima ora di un normale venerdì pomeriggio di scuola. L’insegnante aveva dato il compito di leggere dei brani di antologia ma solo i secchioni lo facevano veramente mentre il resto della classe si faceva i fatti propri. Mick Masterson, il bullo della classe, si accorse che l’orologio si era fermato e disse al protagoista della storia Zach Kincaid, che indossava un orologio, di imbrogliare la professoressa Nowicki dicendole che era gia ora di andare a casa, cioè le tre. Zach obbedi, in classe tutti obbedivano a Mick (non a caso soprannominato grande capo). La prof. credette alla storia di Zach ed alle 2.45 mandò a casa i ragazzi della classe. Però poi la sua migliore amica, Gabe, lo rimproverò per quello che aveva fatto, ma subito dopo un altro amico di Zach, J.T., gli disse di venire via dalla classe prima che la prof. si fosse accorta dell’imbroglio. Dopo 3 isolati i tre amici si fermarono e J.T. chiese agli altri cosa avrebbero fatto nel fine settimana. Gabe e J.T. dissero che sarebbero andati al pianeta proibito per leggere fumetti e poi da McDonald’s ma zach dise che non sarebbe andato perché doveva stare con sua madre. I suoi genitori si erano separati un anno prima ed ore sua madre era ricca mentre suo padre poveretto, ma lui viveva lo stesso con esso. Zach disse ai suoi amici che sarebbe andato ad una partita di basket anche se non era vero. Poi i 3 si separarono. Subito dopo zach andò a noleggiare una cassetta da guardare nel week-end. Poi si avviò per la fermata di Canal Street, della metropolitana. Quel giorno alla fermata si presetò uno strano treno che non si fermò alla fermata. I passeggeri erano bianchi come la calce ed avevao gli occhi infossati. Sembravano degli zombie. In fondo al vagone un uomo con un matello, pallido come la morte, gli lanciò una strana cosa che si rivelò un topo morto tutto insanguiato. Zach era paralizzato dalla paure ed iniziò a sentire un odore molto strano e quell’uomo lo indicò e gli sorrise con le labbra serrate ed in quel momento nella testa del ragazzo rimbombarono le parole “vieni,vieni da me” e subito dopo il treno di Zach arrivò mentre lui era paralizzato i mezzo ai binari. Subito però qualcuno lo afferrò per il giubbotto e lo salvò, poi salì sullo stesso treno che doveva prendere Zach. Lui durate il viaggio ripensò all’accaduto e si convinse che fosse stato il set di un film. Appena tornato a casa Zach trovò la mamma in grembiule che cucinava, anche se alla fine gli cucinò un piatto di spaghetti incollati tra di loro, quindi essa ordinò una pizza. Poi Zach andò in camera sua per vedere la sua videocassetta. Finito il fine settimana la mamma di gli chiese se si era divertito e lui gli rispose che si era divertito un mondo (fatta eccezione per gli spaghetti) e poi iniziò ad andare da suo padre. Prima di lasciarlo però lei diede a Zach 10 dollari per prendere il taxi, anche se lui risparmiava usando la metropolitana. Quando però arrivò alla stazione si accorse di essersi perso ed allora cercò una persona per chiedergli informazioni. Quello che però lo stupì era che la persona a cui chiese iniziò a bruciare appena si ritrovò sotto ad un fascio di luce, ma una strana persona lo spinse via dicendogli di averla salvata. L’uomo si presentò al ragazzo come Valentine Sanguedolce, e gli spiegò che l’altro uomo, che stava ancora a terra dalla spinta di Valentine, si chiamava Dwayne e che non voleva fargli del male. In quel momento Zach notò che Valentine era luomo che gli aveva tirato il topo dal treno. Poi Valentine gli indicò la strada e lo lasciò andare, ma Zach gli chiese di andare con lui, anche se l’uomo rispose di no. Però appena salì sul treno il ragazzo si accorse di ritrovarsi in mezzo a Valentine, Dwayne e molti altri come loro, pallidi magri e con i denti gocciolanti di sangue. Subito dopo però Zach chiese spiegazioni a Valentine e lui gli disse che quel treno andava in Transilvania e poi gli spiegò che li erano tutti vampiri. Allora Zach tirò subito la corda di emergenza per fermare il treno e quando le porte si aprirono lui scappò velocemente verso una stazione inutilizzata da anni alla quale si erano fermati vicino. Quando Zach tornò a casa suo padre gli chiese se era tutto apposto ma in quel momento squillò il telefono, era sua madre ed i 2 iniziarono a litigare come al solito. Dopo un po’ il padre del ragazzo tornò e gli chiese cosa ne faceva dei soldi che risparmiava e lui gli disse che era perché il giovedì rimaneva sempre senza soldi. Poi in cucina suonò il timer ed andarono a mangiare. Il luedì mattina Zach raccontò tutto a gabe ed a J.T. che però non credettero alla storia. Subito Gabe canbiò argomento e chiese a Zach cosa aveva preparato nel finesettimana per il loro compito, e lui rispose che avrebbero presentato una relazione sulla antica metrò della città. Dopo la scuola i tre andarono a casa di Gabe a prendere la macchina fotografica e poi andarono alla stazione e scattarono qualche foto, ma Zach ricominciò con la storia dei vampiri, i suoi amici si sentirono presi in giro e lo lasciarono solo dicendogli di fare la foto ai vampiri. Poco dopo Zach sentì dei passi strisciati ma per sua fotruna era Harv, il barbone della città e gli disse che lui doveva andare via subito, salutò il ragazzo e risalì le scale. Dopo qualche minuto Zach sentì di nuovo dei passi ma questa volta non era Harv, ma un vampiro di quelli che erano sul treno, all’improvviso però alle sue spalle comparve Valentine Sanguedolce e lo cacciò via. Valentine si sedette di fianco a Zach e gli chiese come mai aveva la macchina fotografica ma lui rispose solo per una ricerca. Poi chiese al vampiro mi fargli esplorare la metropolitana e così lui fece. Durante il tour però Valentine chiese a Zach di portarlo fuori, di notte, nella città e lui accettò. I 2 iniziarono a girovagare per la città quando ad un certo punto Valentine iniziò a sentirsi debole, era a causa dell’imminente sorgere del sole. Il vampiro decise che era ora per lui di tornare a casa sua, ma Zach non fece in tempo a percorrere 2 isolati che Valentine lo ritrovò e gli disse che il vampiro che aveva visto nella metropolitane era scappato, i due cercarono ovunque e lo trovarono svenuto in un cimitero, lo catturarono e Valentine lo riportò a casa, mentre Zach tornava alla sua. Quando però fu finalmente arrivato trovò suo padre sveglio che gli chiese dove fosse stato e lui gli rispose che era a casa di un suo amico a dormire, ma l’uomo sapeva bene che non era la verità. Sgridò Zach ma lo tenne a casa da scuola la mattina perché sapeva che non aveva dormito ma alle 12 in punto lo ci portò. Lo stesso pomeriggio Zach andò ad un ristorante cinese ma il proprietario gli chiese se avesse visto in giro Harv, perché nessuno lo aveva più visto dall’ultima volta, che era con una persona strana, li subito il ragazzo pensò al vampiro fuggito e scappò nella mettrò antica, chiamò Valentine ma nessuo gli rispose. Il gioro dopo la prof portò la classe in biblioteca e Zach e approfittò per vedere le foto che aveva scattato, ma vide che erano venute tutte nere. J.T. gli si avvicinò ma Zach gli disse che aveva molto lavoro da fare. Il prof. aveva iniziato a controllare i compiti e Zach si pentì di aver deciso di lavorare da solo, perché Gabe prese un bel voto mentre lui dovette chiedere altro tempo al prof.

Dopo essere tornati a scuola il grande capo vide che l’orologio era ancora fermo e disse a Zach di fare uscire prima la classe, d'altronde anche Zach aveva bisogno di tempo per rifare le foto. Riprovò con lo stesso trucco ma questa volta la prof. aveva l’orologio e si accorse dell’inganno e mise i punizione Zach. Quando tutti furono usciti dalla classe Zach andò nell’aula della punizione ed avvertì suo padre con una telefonata. Durante la punizione però J.T. andò da Zach e gli disse di non preoccuparsi, disse di aver visto le sue foto nere e quidi di aver detto tutto a Gabe, e che lei sarebbe andata a fare foto alla stazione. All’inizio Zach fu entusiasta ma poi pensò che la sua amica stava andando la da sola e si impaurì. Scappò dall’aula fingedosi malato ed andò da J.T. per dirgli che Gabe era i pericolo. Zach gli disse che lui lo avrebbe dovuto coprire metre andava da Gabe, ma prima lo dovette convincere che la storia sui vampiri era vera, poi J.T. promise di coprirlo, ma poi impaurito decise di andare con lui. Appena entrati nella stazione i 3 icontrarono Harv che gli disse che aveva solo fatto una piccola vacanza. Loro gli chiesero se aveva visto Gabe ma appene Zach finì la frase J.T. vide alle spelle di Harv un topo morto piatto, come svuotato. Ed in quel momento Harv sorrise mostrando i canini insanguinati. Poco dopo il vampiro disse di aver visto Gabe con Valentine ma aggiunse che lui non era coma Zach credeva, ma era come tutti gli altri vampiri. Subito dopo Harv iniziò ad inseguire i 2 che corsero fino alle scale. Quando le ebbero salite però Harv prese J.T. ma dall’alto arrivò un fascio di luce che colpì Harv facedogli perdere la presa. I 2 alla fine scapparono e lasciarono Harv sotto alla luce. Quado finalmente si decisero a tornare alla mertrò videro che Harv si era addormentato. Allora attraversarono i binari e poi li seguirono fino a quando non videro il treno su cui Zach aveva scoperto i vampiri. Poco dopo videro Gabe circondata da vampiri, che immediatamente si voltarono verso gli amici e Valentine gli invitò ad avvicinsarsi. Zach chiese spiegazioni a Valentine che gli rispose affermando che non doveva fidarsi di lui e che se non li avrebbe portati i superfice loro e gabe sarebbero morti. Allora Zach disse che li avrebbe portati alla metropolitana attiva, da dove evrebbero avuto acesso alla superfice. Zach disse a Valentine che avrebbe dirottato il loro treno verso la linea 7 e così fece. Poi pensò al percorso della liea 7 e si ricordò che passava anche allo scoperto, e visto che era giorno, i vampiri si sarebbero polverizzati. Quando tutti i vampiri ed i 3 amici furono a bordo il treno partì. Poco prima che arrivassero in superfice Zach si accorse che era quasi ora del tramonto e con le dita icrociate sperò che la poca luce sarebbe bastata a polverizzare i vampiri. Appena arrivarono i superfice tutti i vampiri iniziarono a sciogliersi e Valentine, prima di squagliarsi, ringraziò Zach per aver dato la pace alla sua anima dannata e poi sparì come i suoi compagni. Ma poi i 3 capirono di avere un problema peggiore, il treno aveva accellerato e non sapevano dove stavano andando. Gabe prese i comandi e tirando leve a caso riuscì a fermare il treno ed i 3 adarono di corsa verso le scale della stazione in cui si erano fermati. Dopo pochi minuti diventò sera ed i 3 decisero di prendere la metrò me appena arrivarono chiesero ad un signiore se il treno adava in città, e lui disse che gli avrebbe mostrato la strada. In quel momento i 3 riconobbero quella persona, ma non fecero in tempo a parlare che era sparita. I denti lunghi, la pelle bianca, il mantello e la voce profonda. ERA VALENTINE!!!!!!!!. Subito Zach disse che forse sarabbe stato meglio prendere l’autobus…….






Valuto questo libro 9

Lo consiglio alle persone che amano l’avventura e che cercano libri appassionanti horror.

Il libro mi è piaciuto molto, leggerlo è stato molto appassionante. Quado lo leggevo il tempo volava. La mia parte preferita è stata la fine, i cui i 3 hanno rivisto Valentine dopo che si era dissolto nell’aria sotto ai loro occhi. È stato uno dei libri migliori che ho mai letto, era semplice da leggere, ed anche la storia era molto pulita, senza troppi cambi di argomento. Lo ho trovato divertente ma allo stesso tempo molto appassionante.




lunedì 31 agosto 2015

               UN AMORE ESAGERATO 



Graciela Montes, autrice







Sembra un normale giorno di scuola, ma ad un certo punto entra la maestra per presentare alla classe la loro nuova compagnia, Teresita Yoon. appena entra Teresita li saluta nella sua lingua e cominciano a ridere tutti, tutti tranne Santiago, che s'innamora, subito, dal primo sguardo. Santiago vorrebbe alzarsi e prendere a botte il bullo, che comincia a prendere in giro Teresita, ma non può perchè Santiago è il piccoletto della scuola. Santiago e Teresita diventano subito grandi amici e capiscono tutti che c'è qualcos'altro oltre all'amicizia tra loro due. Arriva un giorno e Santiago decide di dichiarare a Teresita il suo grande amore e decide di fare un mazzo di fiori. Il mazzo di fiori è composto da tutti i tipi di fiori, rubati da tutte le parti, il mazzo è così grande che non riesce a tenerlo in mano e allora lo trasporta aiutandosi con uno skateboard. Santiago porta a Teresita il mazzo di fiori nel negozio dei suoi genitori, Teresita rimane a bocca aperta e a sua volta ricambia la dichiarazione. Le cose sono andate bene per circa un mese ma Teresita dice a Santiago che lei e i suoi genitori devono cambiare casa e la casa si trova in un posto molto lontano. Teresita è partita pochi giorni dopo e quando parte, Santiago piange come un pazzo, piange fino ad allagare il quartiere, piange in un modo esagerato. Quando parte Teresita, Santiago vuole fare una lettera da spedire a Teresita, ma non una normale lettera, una lettera esageratissima, una lettera così esagerata che il quartiere si divide in due parti, una parte dice che questo amore è troppo esagerato e non ha senso e l'altra invece aiuta Santiago. La lettera è così esagerata che oltre al foglio gigante ci mettono anche Santiago. La storia non ha un finale, ma ognuno se lo può immaginare.


Il libro non mi è piaciuto molto, l'ho letto perchè mi ispirava il titolo e lo aveva consigliato la ragazza che era venuta a fare una lettura a scuola. Dal titolo mi aspettavo un romanzo e una storia lunga e complicata tra due ragazzi che hanno circa sedici o diciassette anni, non una brevissima storia tra due bambini. Se facessi parte del quartiere sicuramente starei dalla parte che dice che questo amore è troppo esagerato e senza senso. Il libro è molto breve e semplice. Non ho trovato difficoltà a leggerlo e capirlo, però è un po' la solita storia che si sente da tutte le parti, la nuova ragazza a scuola, l'amore a prima vista... . Anche se a me non ha colpito molto forse a voi può piacere.



Nada Farahat