AUTORE: Roberto Denti
PRIMA EDIZIONE: 2001
E’ la storia di quattro ragazzi, Mario, Giuseppe, Luciano e il protagonista (nel racconto è il narratore senza nome) che con l’amica Anna vivono in un quartiere all’estrema periferia di Milano.
Nel 1945, Milano, fu occupata dai tedeschi e dai fascisti di Salò. I quattro ragazzi scoprirono che lo zio Ezio, il falegname Torti e il fruttivendolo Franchi tramano qualcosa: nascosero un prigioniero inglese ammalato. Andrea, un giovane partigiano della Val d’Ossola, ha bisogno del loro aiuto per incontrare persone del Movimento di Liberazione.
I quattro ragazzi e Anna si prestano ad andare in piazza Cordusio al posto degli adulti per non destare sospetti. Solo dopo alcuni giorni i partigiani avevano organizzato l’occupazione delle università di Milano per dimostrare la loro forza. Un impiegato comunale, sospettato e interrogato da zio Ezio, Franchi e Torti, sempre alla ricerca di una possibile spia dei fascisti, e ascoltato da Luciano di nascosto, dichiara di nascondere in casa una vecchia signora ebrea che lo ricompensa con monete d’oro che gli permettevano di comprare da mangiare e di vestirsi elegantemente.
Un giorno zio Ezio propose a Luciano di andare con lui a recuperare due vitellini nel lodigiano per una gita di tre o quattro giorni. Arrivarono con i vitellini, frutta e dieci biglietti da cento lire alla mamma: una bella soddisfazione per il ragazzo che riceve anche gli elogi dello zio davanti alla mamma. E poi ancora la ricerca e finalmente la scoperta della spia dei cortili e la fine tragica di Anna che scomparve e il cui corpo viene ritrovato dopo alcuni giorni in corso Sempione, colpito da sventagliate di mitra durante uno scontro tra partigiani e soldati fascisti.
Il giorno seguente americani e inglesi entreranno a Milano e li finalmente saranno liberi, tutti applaudirono e gridarono di gioia, tranne la mamma che spinse i quattro ragazzi nel cortille e commento a bassa voce: da che cosa dovrebbero essere liberi, forse dai tedeschi e dai fascisti ma non da una vita di povertà che si trascinano da sempre.
Commento: Questo libro mi è piaciuto anche se è stata una storia abbastanza triste, perché parla di una vita difficile a causa della povertà e sopratutto quando ho letto cos'era successo ad Anna.
Giada Bresciani
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